Il prof. Marino
Cortese, Assessore al Turismo, ha chiesto di conoscere il parere
dell'Associazione Regatanti circa una richiesta pervenutagli da
una associazione animalista (si dice così?) che intende far
sostituire il maialino che viene solitamente assegnato in premio
al 4. classificato della regata storica dei gondolini con salumi
preconfezionati.
Una tale richiesta, se ben abbiamo compreso, sarebbe stata
determinata dal senso di sdegno nel veder sfilare il maialino a
bordo di una gondola nel corteo acqueo della regata a fianco delle
altre imbarcazioni delle varie autorità.
Non sappiamo se tale senso di sdegno sia ingenerato dal fatto
di veder messe sullo stesso piano le autorità ed il maialino, ma
possiamo ipotizzare (trattandosi di animalisti) che la loro
perplessità derivi piuttosto dal fatto che il maialino sfili
senza aver prestato il suo consenso e per giunta chiuso in una
gabbia.
Non spetta ai regatanti esprimere giudizi sulla richiesta e sui
suoi autori, ma ci sia consentito di osservare che dispiace che
simili iniziative utilizzino come cassa di risonanza una
manifestazione cara a tutti i veneziani e che, proprio perché
patrimonio comune di tutti loro, non dovrebbe venir sfruttata da
alcuni per propagandare le proprie idee.
Taluno potrebbe essere poi portato ad ipotizzare che scopo
della richiesta non sia tanto quello di evitare al maialino di
essere trasformato in prosciutti e salami (come accade ogni giorno
a centinaia di suoi simili), quanto piuttosto quello di
pubblicizzare gli autori della richiesta stessa. E ciò a maggior
ragione quando la richiesta sia accompagnata e seguita, come nel
caso di specie, da ripetuti comunicati sulla stampa.
Per quanto ci riguarda, potremmo esprimere i sensi della nostra
stima e gratitudine agli autori della richiesta se essi
rivolgessero piuttosto le loro energie verso ben più preoccupanti
episodi (ben meno appariscenti e pubblicizzabili) che oggi
drammaticamente coinvolgono non solo gli animali ma anche gli
umani.
In ogni caso va rilevato che la tradizione del maialino, che a
ben vedere non appare nemmeno tanto crudele, si protrae ormai da
secoli.
In una commedia del 1800 di Giacinto Gallina, la madre dice a
Nane Paneti che si sta apprestando a raggiungere la partenza della
Regata Storica: «Porta a casa almanco el porseo che sto inverno
gavaremo da magnar».
Ora i tempi sono cambiati ed i regatanti non hanno certo
bisogno né del maialino, né tantomeno dei salumi offerti in
cambio.
Ma, come la maggior parte dei pochi veneziani rimasti, i
regatanti hanno bisogno e sentono il dovere di conservare le loro
tradizioni. La regata Storica è tradizione perché ci sono i
gondolini al posto delle barche a motore, perché c'è il cordino
alla partenza e la Machina all'arrivo, perché ci sono le bandiere
ai primi quattro classificati e perché c'è in premio anche il
maialino.
Non si vede perché, per compiacere a pochi, debba venir
eliminato un aspetto (a nostro modo di vedere non certo truce o
crudele) che protraendosi da secoli contribuisce a fare della
regata storica uno spettacolo quanto più possibile immutato nei
tempi.
Giù le mani dunque dal maialino della storica, liberi i
sedicenti animalisti, a corteo acqueo concluso e premiazioni
effettuate, di eventualmente barattare con l'equipaggio vincitore
la consegna dell'animale per destinarlo a fini da essi ritenuti più
consoni.
* Presidente
Associazione regatanti Venezia